Mary Gaitskill

Mi ha attratto la copertina dell’edizione Einaudi, lo confesso. Quella foto orrenda, un occhio azzurro truccato in modo sapiente, una lama di luce su un viso splendido nell’oscurità. E anche il titolo mi ha fatto incuriosire,  Oggi sono tua, ma perché dobbiamo sempre tradurre in questi modi svilenti e ammiccanti al portafoglio (dell’editore) i titoli di libri e film? Celebre secondo me è il caso dello spassosissimo The Producers di Mel Brooks uscito in Italia con il titolo assai fuorviante di Per favore non toccate le vecchiette, ma perché? In ogni caso il libro Oggi sono tua di Mary Gaitskill in realtà raccoglie alcuni dei migliori racconti, secondo loro, della scrittrice americana pubblicati in origine in diverse raccolte. Bad Behaviour, del 1988, contiene racconti scritti attorno ai vent’anni e la Gaitskill tratta di tutti quei temi che le resteranno appiccicati per il resto della vita: donne, sesso, sadomasochismo, droga, prostituzione, anoressia. Il tutto condito con un bel po’ di apatia sentimentale, fragilità, difficoltà relazionali e sconfinato terrore di fronte alla vita. La cosa divertente, che so che non vi divertirà visto i temi barbosi, è che Mary Gaitskill riesce a descrivere queste donne instabili e le loro relazioni quasi sempre fallimentari e malate con una profondità e maestria molto rari.

È difficile mantenere dritto il timone quando si parla e si raccontano storie che hanno, tra gli ingredienti, cose come il sadomasochismo.  Non è facile non cadere nel banale, nella fiction più sciapa ma la Gaitskill sa dove sta andando. Questi non sono racconti erotici, ve lo dico subito. Io non sono una fan di queste pratiche ma vi assicuro che quello che nasce dentro mentre si leggono questi racconti è ben lontano da una, anche misera, eccitazione. Se volete una cosa del genere continuate pure a leggervi Isabella Santacroce. Non siamo neanche di fronte a uno di quegli insipidi romanzi nostrani su donne in crisi e club di amiche di sostegno, qui ci sono tutti gli argomenti ormai classici e che anzi tanto piacciono alle lettrici di oggi ma sono tratti in modo profondo, veritiero e bisogna stare attenti perché quando ci imbattiamo in qualcosa del genere il rischio è di sentirsi osservati da vicino.

Era raffinatamente morbosa in ogni suo gesto, suscettibile, arrogante, sensibile all’adulazione. Oscillava tra eccessi di convinzione smodata e improvvise, esitanti sospensioni, durante le quali sembrava cercare il suo consenso. Era innamorata dell’intelligenza, e sopravvalutava la propria. A dispetto dell’aggressività con cui la sfoggiava, era possibile, lo intuiva, strapparle da sotto i piedi la sua conoscenza del mondo senza troppa, o alcuna difficoltà.

e ancora 

Tu pretendi di succhiare la gente fino al midollo; ti aspetti che tirino fuori tutto quello che hanno dentro per poter fare lo stesso con loro, ancora e ancora, all’infinito finché non sai tutto quel che c’è da sapere, ma non funziona così. Le relazioni si costruiscono sul “Ciao, come stai?” e sul “Bene, grazie”

Gli altri racconti sono tratti da Because they wanted to e Don’t cry rispettivamente pubblicati nel 1997 e nel 2001. Ah dimenticavo, la signora Gaitskill, dalla biografia ovviamente turbinante e “avventurosa”, è nata nel 1954. A leggere quello che scrive potresti benissimo credere che sia stato scritto da quella stronza che è sempre sulla lista, quella che hai visto l’altro giorno alla première del nuovo video dell’ultimo gruppo indie appena passato a una major. Ultima informazione, dal racconto Segretaria hanno tratto nel 2002 un film omonimo (e dato che fa parte del circuito indipendente gli italiani hanno pensato non valesse la pena di tradurre il titolo e quindi hanno lasciato Secretary, o forse perchè La Segretaria faceva davvero troppo video porno casereccio). Ovviamente tra racconto e film ci sono pochissimi elementi di contatto. Insomma la Gaitskill è stata per me una piacevole scoperta che va ad aggiungersi alla mia lista di autrici che erroneamente vengono etichettate come scribacchine di  LIBRETTI DA DONNE che ogni tanto, confesso, ho bisogno di leggere. Non sarà certo un libro che vi cambierà la vita, però qualche momento piacevole può regalarvelo.